“L’avvocato tutela, in ogni sede, il diritto alla libertà, l’inviolabilità e l’effettività della difesa, assicurando, nel processo, la regolarità del giudizio e del contraddittorio” (art. 1, Codice deontologico forense).
“L’avvocato deve esercitare l’attività professionale con indipendenza, lealtà, correttezza, probità, dignità, decoro, diligenza e competenza, tenendo conto del rilievo costituzionale e sociale della difesa, rispettando i principi della corretta e leale concorrenza” (art. 9, Codice deontologico forense).
L’insieme dei principi che governano l’esercizio della professione forense, e che fungono da modello ispiratore di comportamento professionale dell’avvocato, nella tutela dei diritti soggettivi dei cittadini e nell’attuazione del diritto oggettivo, sono consacrati nella Legge Professionale Forense (legge 31 dicembre 2012, n. 247) e nel Codice Deontologico Forense (approvato dal C.N.F. il 31 gennaio 2014 e in vigore dal 15 dicembre 2014).
Se ne riporta qui di seguito il testo.